Riflessione...aspettando il 25 novembre...

15.09.2013 21:30

25 NOVEMBRE 2006 
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE



46 anni fa Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, eroine della lotta di liberazione della Repubblica Dominicana dal dittatore Trujillo, vennero violentate e uccise a Santo Domingo per avere fatto visita a dei prigionieri politici. Oggi sono il simbolo internazionale della battaglia contro la violenza alle donne. L’Onu ha reso indelebile il loro ricordo nel 1998, proclamando il 25 novembre, anniversario della loro morte, la giornata internazionale contro la violenza alle donne. 

In ogni parte d’Italia si svolgeranno manifestazioni per ricordare che la violenza contro le donne è un delitto che non può rimanere impunito, contribuite anche voi con la vostra presenza e la voce della denuncia a sostenere con forza i valori e la dignità delle donne. 



IL SILENZIO CHE NON VALE 

Nel silenzio del proprio dolore si da forza a quella forza che destabilizza la vita e il cuore di molte donne. 

Rompere questo tragico silenzio, che non è ricerca interiore, ma lesione della persona, significa dissestare positivamente un concetto di rapporto fatto di prevaricazione e maschilismo. 

La famiglia dovrebbe essere un luogo in cui ritrovare se stessi e la propria identità, ma a volte quest'identità viene spazzata via e ci si ritrova soli, colpevoli di un dramma di cui non si ha colpa, e immersi in un silenzio tormentato che pian piano distrugge anche la propria dignità di donna. 

Se da una parte il dolore annichilisce il presente, dall'altro diventa un ombra, che se non allontanata in tempo, ci può seguire per tutta la vita... 

Allora infrangere questo tabù significa in primis, liberarsi di colpe che non si hanno, riprendere in mano la propria vita, e sconfiggere la cultura della prepotenza. 

Pertanto date valore al vostro ruolo, di vitale importanza, e spezzate i legami con il passato. 

Chi ha subito un trauma del genere mette in atto delle strategie per difendersi dal dolore, tra cui il silenzio, l'oblio, la minimizzazione, però anche se apparentemente efficaci in un primo momento, queste modalità di risposta alla sofferenza possono in seguito divenire dei veri e propri disagi esistenziali. 

Fate sentire la vostra voce… 


“Affinché il vostro grido di libertà incateni quel silenzio che uccide”

—————

Indietro


Contatti

Quelle come noi

veronica.picazzo@hotmail.it

 

Serve che gli uomini vengano educati al rispetto ed alla gestione delle proprie emozioni, violenza ed aggressività...

è un impotente un uomo che non sa controllarsi e tenersi in consapevolezza e meditazione.

Marianna Vasile