Chi siamo

Io sono una ragazzina...sogno di diventare psicologa per aiutare le donne e i bambini abusati...vorrei fare volontariato in un centro antiviolenza...chissa', magari questi sogni non si realizzeranno mai, ma in ogni caso ci avro' provato!

 

 

Potete contattarmi all'indirizzo veronica.picazzo@hotmail.it!

Spero che questo blog possa essere una buona occasione per riflettere...una piccola goccia nell'oceano che se non ci fosse mancherebbe! Qui sopra c'e' tutto il mio cuore, la mia vita...tutto quello che amo! Veronica Picazzo

 


Fare il blogger non e' uno scherzo di M. C. Pierbattista

Si comincia magari per gioco, per noia o per imitazione, come quando alle scuole medie, in piena fase adolescenziale, le future donne sentono il bisogno di esprimersi in quel luogo sicuro che è la scrittura, al riparo da sguardi che non possono capire. Ora il diario si è evoluto e fa parte a tutti gli effetti di quei meccanismi, che rientrano nella sfera della comunicazione pubblica, che però usano i codici del privato, un 'privato pubblico' che più pubblico non si può.

Il diario di rete, meglio conosciuto come blog, ha visto la sua diffusione alla fine degli anni '90 per poi guadagnare popolarità nel 2000 anche nel Bel Paese. A distanza di più di un decennio possiamo affermare che è senza dubbio uno dei canali comunicativi più utilizzati sul web e su di esso abili scrittori, giornalisti e appassionati di una qualsivoglia materia, hanno costruito fortune a livello mediatico ed economico. A dispetto di tutti quelli che ne fanno un uso smodato per pubblicità o per lo sfrenato bisogno di urlare al mondo il proprio ego, un utilizzo sociale del blog è possibile.
Ce lo dimostra
 Veronica Picazzo, blogger Piemontese, appena diciottenne che ha appeso al chiodo le frivolezze, che giustamente la sua età meriterebbe, e ha dedicato il suo tempo e le sue energie alla creazione di una rete comunicativa al servizio delle donne. Il suo sito in poco tempo è riuscito a mettere in contatto donne in difficoltà con esperti, giuristi, psicologi ma anche semplicemente con chi sa e vuole ascoltarle. Il suo blog ci racconta molte storie diverse ma soprattutto ci ricorda che, nonostante le difficoltà politiche, legislative e sociali, aiutare e farsi aiutare è possibile. Capiamo in che modo.

Come è nata l'idea di aprire il blog 'Quelle come noi' e quando?

Da circa un anno. Il primo approccio con questo argomento è stato raccogliere informazioni, leggendo testi e cercando in rete, che è un modo sicuramente semplice e veloce per documentarsi e per andare oltre le notizie di cronaca riportate dalla televisione. In un certo senso è anche pericoloso. Si possono incontrare persone brutte ma fortunatamente ne ho incontrate molte disposte a confrontarsi e sono nate anche delle amicizie.

Magari già in molti ti avranno posto la stessa domanda: non hai avuto timore nel confrontarti con una realtà così grande vista la tua giovane età?

Non mi sono preoccupata molto di questo né della credibilità che potesse avere un'iniziativa partita dal basso. Ora si è creata una rete. Noi ci crediamo e poi è stata una specie di terapia anche per me stessa. Interagire con le persone mi ha aiutato ad aprirmi, all'inizio ero più timida. La prima volta ho parlato di questi argomenti scrivendo due articoli per il giornalino della scuola e la difficoltà maggiore è stata portare alla luce la questione delle violenze in un ambiente, quello scolastico, dove non se ne parla o se ne parla poco. Ho come l'impressione che chi lo fa non sia visto di buon occhio.

Visto che sei all'ultimo anno di liceo puoi dirci, per esperienza personale, come nell'ambiente scolastico si affrontano questi temi, dato che, alla luce dei recenti dibattiti, l'educazione è alla base del cambiamento culturale tanto auspicato.

A scuola non se ne parla. Le iniziative reali sono poche e sicuramente è la concezione alla base del fenomeno che va cambiata. Io vedo ancora poco interesse. I problemi sono molti ma sicuramente la giustizia è il primo. Una donna abusata o che si trova in una situazione a rischio è una pratica da sbrigare. Senza sensibilità. Almeno così la vedo io.

Sarebbe stato molto più semplice confrontarti con gli stereotipi o coltivare gli hobbies delle tue coetanee, immagino. Cosa ti ha spinto ad impegnarti in prima persona?

É vero. La maggior parte delle adolescenti di oggi ha tutt'altro tipo di stereotipi. Ma mi annoiavano. Esistono blog di smalti e rossetti ma cose simili non mi appassionano. Aver creato questa rete, mi fa sentire utile e come ho già detto mi fa stare bene con me stessa e con le altre persone. Adesso ho contatti con gente che prima non conoscevo, che mi chiede informazioni e che mi telefona. L'obiettivo dell'iniziativa era aiutare la gente e spero di farlo.

Come ti vedi tra dieci anni?

Ancora non lo so di preciso. Mi piace la psicologia e vorrei studiarla in futuro. Poi mi piacerebbe fare volontariato in un centro antiviolenza. Vedremo.

Complimenti.

fare-il-blogger-non-è-uno-scherzo-2

di Maria Chiara Pierbattista

 

Le nostre storie

La parola ad una donna coraggiosa :

Sono stata invitata a scrivere la mia storia su questo sito.

Potevo incominciare con c'era una volta,in un giorno come tanti oppure nell'anonimato più completo.

Ma io sono una come noi,una donna che ci mette il cuore e l'anima,una donna che ha sofferto e non poco.

Mi chiamo XXXX ,vivo in una città del sud,a Brindisi,precisamente.

Ho conosciuto il lui in questione più di 17 anni fa. Ci siamo conosciuti,abbiamo convissuto poi abbiamo deciso di sposarci. Avrebbe potuto essere una storia come tante,invece no. Un giorno ho scoperto l'orco...il lui è cambiato.

Ha cominciato a bere e a usare comportamenti autolesionistici ; alternava scatti d'ira a momenti normali.Ben presto è iniziata la violenza psicologica,il suo disprezzo per il mio corpo,i suoi non puoi,non mi piace,non è possibile,non lo tollero,le parolacce,gli insulti,il denigrare la mia persona fino ad annullarla.

Poi...il primo schiaffo...la guancia mi bruciava,l'umiliazione,la rabbia e le lacrime che solcavano il mio viso fino a bruciarmelo.

Non capivo il perchè,non credevo che stesse succedendo a me. Non io mi ripetevo...non son scappata via,avevo una bimba di pochi mesi e intorno a me il vuoto.

Nessuno sapeva,nessuno vedeva,nessuno parlava. Dopo lo schiaffo sono arrivati i calci,i pugni,i lunghi capelli tirati. Son spuntati i lividi,le cicatrici...son piombata nell'inferno.Io non ero più io,io non c'ero più.

C'era il mio corpo ,ma la mente no,la mia anima fuggiva a questo. Ero completamente annullata.

L'inferno è durato 7anni.Poi ad un tratto,scende nell'inferno un angelo.L'angelo mi prende per mano,mi guida nel buio,mi illumina la strada con la sua luce (questo angelo e' una dottoressa che ho consociuto e che mi sta salvando). Da li ,anche se tortuosa, intrapendo la strada per la mia libertà.

La fuga con le due bimbe in una casa protetta per poi rientrare in casa dopo la separazione. Al rientro ho trovato il nulla. La mia casa svuotata ,ma nn m'importava,avevo me,le mie bimbe la mia libertà. Mi sn rimboccata le maniche e anche se nn posso dire di esserci riuscita in pieno ho ricominciato a vivere.Il lui in questione continuo a vederlo per via delle bimbe(abbiamo l'affido condiviso).

Non ho più paura di lui,anche se so per certo che potrebbe farmi ancora del male.Ho denunciato,ma la macchina della giustizia è lenta.Ora sono impegnata attivamente nella lotta contro la violenza sulle donne,invito tutte a denunciare,a non avere paura perchè dall'inferno si esce con l'aiuto giusto,ma soprattutto ricordate sempre che non siete sole perchè io,noi ci siamo sempre.

Grazie di cuore per l'opportunità che mi avete dato di raccontare la mia storia.

Una Donna

 

 

Lettera ad uno stupratore

Ti scrivo a due anni dall'inizio della schiavitu', ma dubito fortemente che tu ti possa ancora ricordare di me. 

Oggetto piacevole per una manciata di minuti, prima di essere sostituito da un altro, magari piu' sofisticato...

Sono io, almeno ERO io, finche' non sei arrivata a squarciarmi la vita.

Non ti daro' mie notizie, so che non ti interessa.

Voglio solo che tu sappia che cosa c'e' nella tua testa.

Se solo potessi renderti conto di quello che mi hai fatto!

Non so come spiegarlo...non so come fartelo capire...e' come se d'impprovviso si spegnesse la luce e rimanessi completamente solo in una cantina, buia e allagata,a soffocare.

Sforzati, perfavore! Immaginatelo!

Tu sei immobilizzato li' dentro, senti che stai morendo, ti sfinisci di grida, ma e' tutto inutile.

Ti rendi conto che non serve illudersi perche' nessuno ti aiutera' e le cose non torneranno mai come prima.

Ora hai capito che sensazione si prova?

Guarda che per quanto possa sembrare assurdo,una violenza e' qualcosa che ti fa sentire cosi'.

Volevo dirti che chi compie queste brutalita', chi, come te, sceglie di fare del male traendone godimento, non e' degno di essere chiamato uomo.

Neanche gli animali sarebbero in grado di fare tanto male ad altri loro simili,nonostante agiscano d'istinto e non abbiano, secondo molti, la ragione degli uomini.

Vergognati!

Sei un uomo al contrario, cellule assemblate male, un verme...

C'e' qualcosa che non va' in te, non in me e scordati di farmi sentire in colpa perche' non ci riuscirai, neanche per un secondo.

Ho solo una richiesta : non mi serve che tu marcisca in carcere, anche se certo ti starebbe molto bene, non voglio le tue scuse.

Desidero ardentemente che tu capisca, che ti renda conto di quello che hai fatto.

Almeno poi potrai vantarti di essere un maiale per scelta!

Sarai vittima del tuo stesso senso di colpa, non potrai guardarti allo specchio senza sentirti lurido di vergogna.

Non esiste perdono per quelli come te, nel caso te ne fossi pure illuso.

Sappi che mi fai pieta' perche' sei pieno di niente, sappi che non ho paura, che per me sei indifferente!

Forse passero' ogni giorno della mia vita a sperare la tua morte.

E comunque TI ODIO,TI ODIO, TI ODIO!

Posso solo sperare che queste parole siano come spine ; lance affilate si conficchino nel tuo petto di vigliacco!!!

Ti prego : vattene!!!!

Sparisci una buona volta dalla faccia della terra!!

A mai piu',

UNA DONNA ( vedi di aggiornarti sul significato di questa parola!)

 

 

 Terza testimonianza :


Ho subito una violenza fisica e sessuale, seppure per certi versi sono riuscita ad evitare il peggio con un minimo di astuzia che è servita in un momento di disperazione, da parte di un estraneo , un violento energumeno e maniaco che vive con i suoi da pochi metri da quella che era casa mia. 
E' STATO condannato a 4 anni e mezzo di carcere, ma dubito che se li farà tutti e 4, perdendo anche il secondo grado.
E' stata una via crucis il processo, a volte penso più per me che per lui; nessun testimone, che invece ci sarebbe stato, testimonianze false da parte di delinquenti e tossico-dipendenti a suo favore, un paese , che a parte il putiferio e lo shock del momento, in quanto non abituato a questi eventi, ha reagito con una successiva totale indifferenza o quasi, tanto è vero che me la sono dovuta rivedere tutto da sola o quasi col mio avvocato: neanche il mio attuale marito mi ha affiancato psicologicamente, perchè non era in grado probabilmente.

Ho subito ingiurie e minacce di morte anche dal fratello dell'energumeno, nonostante il parere contrario del mio attuale marito, ho denunciato anche lui ed è stato condannato anche il fratello, ma non si farà nessun giorno di carcere per questo, solo la fedina penale con un'ulteriore reato a suo carico.

E' entrato in casa mia dal balcone a piano terra e ha usato subito la forza per costringermi a subire, arrivando a mettermi le mani in gola più volte e a maltrattarmi fisicamente nel mio tentativo di chiedere aiuto invano, visto che anche chi ha visto e sentito ha fatto finta di nulla.

Ora ho dovuto lasciare quella che era casa mia e vivoin un altro posto da più o meno allora.

Anche la gente del quartiere ha reagito con totale omertà quando si è saputo della mia denuncia, nonostante lui avesse provato ad aggredire molte altre donne nel quartiere stesso; credo di essere comunque una delle poche donne, che pur non ricevendo probabilmente un centesimo di risarcimento,in compenso ha visto la condanna del proprio violentatore e anche dei familiari a lui complici, seppure quando lui uscirà, ogni donna che si troverà nei paraggi sarà in pericolo certo.

Da parte sua e della famiglia nessun riconoscimento del reato , nè nessuna forma di pentimento, viceversa calunnie , minacce di morte, testimoni falsi al processo e chi più ne abbia più ne metta!

NON è UNA BELLA Storia, pero' sono fiera di aver difeso la mia dignità di donna, che è la cosa che alla fine mi premeva più di ogni altra.

Non ho niente da nascondere, i giornali hanno parlato della mia vicenda anche elogiando il mio coraggio, e ho denunciato l'omertà del quartiere dove vivevo anche alla tramissione di Maurizio Costanzo, bontà loro, in maniera occasionale e senza alcun tipo di premeditazione e decidendolo solo al momento.

Qualcuno mi ha detto che sono stata coraggiosa, ma non di certo di quel quartiere, in cui ho puntato apertamente il dito contro tutti e tutte le omertose; d'altronde aveva già violato tantissime donne, ma a parte un reato gravissimo di pedofilia, solo qualche denuncia senza seguito.

Non sono entrata nei particolari, che rendono tutto molto peggio di quanto ho scritto, ho mandato il mio racconto anche a Tempo Spazio Donna, tutto è stato molto peggio di quanto ho scritto, ma lo pubblico qui perchè non ho nulla da nascondere e magari potrebbe esservi utile; io parlo apertamente perchè l'ho sempre fatto, in quanto sono solo loro a doversi vergognare, dall'inizio alla fine, non io!

Ne ho parlato perfino in televisione, ne hanno parlato i giornali, i telegiornali locali, per cui non ho niente da nascondere, neanche sul web, a dispetto dell'omertà totale da cui sono stata circondata; più loro stavano zitti e complici più io parlavo e continuerò sempre a non nascondere nulla, perchè non sono io a dovere vergognarmi di nulla, anche se lui e la sua famiglia non hanno alcuna coscienza!

Per aiutarci possiamo solo lottare perchè io forse sono una delle poche che un minimo di giustizia l'ho avuta anche se ho perso una casa per questa storia visto che lui tornerà ad abitare dietro casa mia e io questo proprio non posso tollerarlo e sono costretta a scappare io perchè non ce la farei a vivere lì ancora, neanche per un giorno.

 

Una donna coraggiosa

 

 

 

 

Testimonianza :

 

Grido, grido e grido...le mie urla dilatano queste quattro pareti bianche senza trovare una via d'uscita, non ci sono porte, non ci sono finestre.
China su di me, piegata sulle ginocchia ti chiedo perchè mi fai tanto male, ti chiedo perche mi spingi sempre più giù in questo dirupo senza fine...grido... ma non mi ascolti né mi senti.
Il mio dolore, la mia sottomissione richiamano in te echi lontani che tornano indietro da un buco profondo e buio della tua anima di cui tu hai terrore più di quanto io non ne abbia di te...
Come di fronte ad una moviola impazzita rivedo le scene della nostra vita insieme, ai tuoi occhi sono la stessa che hai corteggiato con tanta veemenza, sono la stessa a cui hai giurato amore, sono la stessa di sempre e per sempre dovrò stare lì a darti quello strano piacere nel vedermi soffrire, a soddisfare quello strano sadismo che schizza quei brividi sordi lungo la tua schiena e di cui non riesci a privarti.
Ma io non sono più la stessa.
Io urlerò sempre più forte finchè qualcuno sentirà i miei lamenti e riuscirò a trascinarmi verso l'uscita....
Io riuscirò a liberarmi, a riprendermi la mia vita, a riacchiappare uno per uno tutti i miei sogni.
Io mi strapperò di dosso il tuo odore, i tuoi insulti, la tua solitudine.
Le mie ferite guariranno, le mie speranze torneranno a sorridermi...

Ci volessse il resto della mia vita ti cancellerò pezzo per pezzo dalla mia esistenza...e quando avrò finito sparirai per sempre, gli uomini come te sopravvivono solo attraverso la violenza e i soprusi sulla vittima prescelta...

 

Azzurro Ironico

 

 


Progetto : "Storie di donne"

Il dolore che ci portiamo dentro va' fatto uscire!

 

E' da parecchio tempo ormai che rifletto sull'eventuale pubblicazione di un libro in cui, oltre la mia esperienza personale nel campo della lotta alla violenza, vorrei includere tante altre testimonianze di chi ha subito molestie e/o abusi in età infantile/pre adolescenziale o adulta.
In particolare vorrei che ogni testimonianza includesse:

 

 - il racconto dell'abuso/molestia in generale (non serve che entriate nei dettagli perche' so quanto sia doloroso),

- chi era il pedofilo o l'aguzzino(amico di famiglia, parente, genitore, sconosciuto, insegnante,...),
- come avete reagito: se siete rimaste nel silenzio o parlato in famiglia/scuola/amici,...,
- se avete parlato, come hanno reagito gli altri ( hanno fatto denuncia, non vi hanno creduto,vi hanno mandato da uno  psicologo, vi hanno messo a tacere, magari dicendo che "i bambini mentono sempre"),
- che conseguenze riportate oggi dopo tot anni (attacchi di panico, depressione, anoressia, problemi sessuali\affettivi,...),
- se avete ottenuto giustizia, oppure no,

- tutto quello che vi sentite di dire a chi ha vissuto simili esperienze 

- secondo voi, cosa si potrebbe fare per tenere sotto controllo il fenomeno della violenza? Qual'e' il ruolo della famiglia, degli insegnanti o degli educatori?

Ovviamente verranno usati nomi falsi, magari stranieri.
Il ricavato dalla pubblicazione verra' devoluto ad associazioni contro la violenza sulle donne e contro la pedofilia. 
So che è difficile parlarne, ma scrivendo sotto anonimato vorrei che questo fosse un modo per voi (come per me) di trovare sfogo, facendo del bene e donando una lettura che molti genitori troveranno utile per capire che i rischi sono tanti per i figli, per insegnare loro come è meglio comportarsi se scoprono che i figli sono vittime di abusi, per far capire alle altre vittime come noi che non sono sole, che si puo' uscirne,
per mettere i carnefici di fronte alle conseguenze delle loro azioni (sempre che dei mostri così possano provorare qualche senso di colpa...).
Se volete partecipare inviatemi la vostra storia raccontata in prima persona, firmata con un nick e senza fare nomi reali.

Ricordate che qualsiasi violenza abbiate subito, avete il diritto di raccontarla (non deve essere per forza violenza domestica!).

Un grazie sentito a chi vorra' partecipare,

veronica.picazzo@hotmail.it

 

 

Commento della scrittrice Claudia Mehler (autrice del libro "Alla fine resta l'amore", sul tema della pedofilia) :

"Mi sembra un'iniziativa importante... sono le parole delle vittime che non ascoltiamo abbastanza... prima di tutto perchè spesso non riescono a trovarle... poi perchè se le trovano troppo spesso non vengono ascoltate, o credute... saluto e ringrazio anche Giulia per la partecipazione della sua lettura... (se mi autorizzi la metto sul sito del libro!) Un abbraccio a voi tutte. Grazie! "
 


Me.dea contro violenza (Alessandria)

Ecco come sostenere il lavoro dell'associazione Me.dea contro la violenza sulle donne.

Per info : veronica.picazzo@hotmail.it



 

«... Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere "superato".
Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, VIOLENTA IL SUO STESSO TALENTO e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.

La vera crisi è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita.

Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza di essa tutti i venti sono solo lievi brezze.

Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.»

Einstein

Un ringraziamento speciale va' al mio professore Livorsi per le sue "lezioni di vita" dei primi giorni di scuola.

Veronica


I vostri messaggi

L'Italia marcisce? Reagiamo!!!

Non credo che per parlare di violenza sulle donne occorra essere la Presidente della Camera Boldrini, nè far parte per forza di Doppia Difesa perchè si è L'avvocato Buongiorno e Michelle Hunziker, non credo neanche che per difendere le donne contro la violenza bisogna per forza averla subita in prima persona, nè tanto meno per chiedere giustizia per le donne di femminicidio o per le donne senza alcun diritto del mondo arabo o per le donne in genere , a qualsiasi età; facciamo parte del genere umano e abbiamo due possibilità: o fare finta di niente e lasciare che questo schifo di mondo vada dritto per la sua strada senza che nessuno provi a cambiarlo, o almeno provarci! Io appartengo decisamente alla seconda categoria, non riuscirei a far parte della prima neanche volendo, però sapete che vi dico? Che mi sento sorella della donna islamica maltrattata , stuprata o uccisa anche se io vivo in Occidente e non ho esattamente un carattere da vittima al momento per lo meno, che mi sento sorella di ogni donna ingiustamente uccisa anche se non avevo niente in comune con lei o maltrattata, picchiata, abusata, stuprata, anche se ho conosciuto invece in questo caso la violenza sulla mia stessa pelle e in ogni possibile forma, ma credo che sia giusto, normale , dignitoso, doveroso, che ogni donna e ogni uomo di buon senso si schieri apertamente e fattivamente a favore delle donne come dei bambini violati, anche gli uomini, ma sono una minoranza, non per sminuire la cosa, perchè in qualsiasi modo, in qualsiasi forma, ci sono forme di violenza che restano sempre ingiustificate al di là della propria storia personale, e in più, c'è da aggiungere, che nessuno può avere certezza di rimanere indenne dalla violenza per tutta la sua vita e che la ruota non possa girare a suo sfavore, per cui, basta silenzio, basta omertà, basta dire: non puoi capire perchè non ci sei passato o fregartene perchè sei tra i pochi fortunati che non hanno vissuto alcuna forma di violenza e mai la vivranno, per cambiare le cose c'è un solo modo: unirsi e non dividersi, per cui, uomini e donne di buona volontà e che non volete schernirvi vigliaccamente solo dietro ai problemi altrui fin quando non tocca a voi, unitevi per cambiare una società completamente marcia e creare uno stato di giustizia che di fatto in Italia non esiste sotto alcuna forma, senza dimenticarci, però, che c'è anche chi sta peggio di noi (Vedi condizione delle donne nei paesi musulmani)
Grazie a tutti coloro che in questo mondo lottano per un domani migliore!

Claudia V.

 

L'Amore non uccide. Mai.

 

Femminicidio, il concetto che passa comunemente è che l'uomo uccide per amore. Amore? Ma l'amore non dovrebbe essere quel sentimento che comporta comprensione, generosità, desiderio di benessere per il proprio amato? L'omicidio, come la violenza, scatenati da desiderio di possesso e da una gelosia cieca non dovrebbero essere contemplati nell'amore. L'amore è un'altra cosa, non è manipolazione, non è dominio della vita del partner. L'uomo che uccide una donna viene facilmente definito come un "malato d'amore" e l'uccisione della donna spesso come "un atto d'amore". C'è qualcosa che non funziona. Forse le parole non corrispondono più al senso delle cose. Significherebbe che le donne pagano con la loro vita un atto d'amore? No, non è così e non può essere così. In realtà le donne pagano con la loro vita la scelta di poter essere se stesse, di non appartenere ai loro partner, di cercare di sfuggire a quel tipo di gelosia che altro non è che ansia di controllo. Pagano con la loro vita anche quei luoghi comuni, ancora troppo diffusi, che le vorrebbero sempre docili, buone, rassicuranti, accudenti e soprattutto sottomesse, per non alterare gli equilibri di coppia e scatenare conseguentemente la furia assassina. Insomma la donna come oggetto del desiderio, come madre, come santa, ma se si ribella, vittima. E' un buon inizio!!!

Claudia V.

Le bellissime parole di Giulia nel forum "Alfemminile" :

 

Ciao a tutte, sono una giovanissima iscritta a questo forum e visto che si chiama "forum al femminile" mi è sembrato giusto affrontare qui questo argomento... Pur essendo ancora un'adolescente e di conseguenza una persona non cosciente al 100% di come va il mondo (lo ammetto), ho da sempre sentito che il femminicidio è ormai una piaga che affligge la nostra società apparentemente evoluta... So che spesso in tv o sui giornali romanzano le vicende, non facendo trasparire tutti i dettagli, anche i più rilevanti... Per intenderci, donna quarantenne uccisa dal marito e poi di lì forum, articoli, gruppi sui social network per parlare del "povero angelo" ucciso da un "animale". Bisogna però vedere se i mass media ci hanno fornito la reale versione dei fatti ... In fondo noi non sappiamo cosa c'era dietro quel gesto estremo. Con questo ovviamente non dico che il femminicidio sia giustificato perché la violenza è sempre da condannare. D'altra parte io non penso affatto che delle ragazzine o addirittura bambine possano indurre degli uomini a compiere tali gesti... Cito ad esempio Anna Maria Scarfò 13enne calabrese che per due anni è stata violentata in un casolare abbandonato dai suoi concittadini... Pensate che lei lo volesse? Non credo proprio. Inoltre non tollero che se degli uomini che vengono imprigionati per pedofilia, violenza o omicidio se la cavino con 10 anni di carcere o che escano prima del tempo prestabilito (se ti danno 60 anni, 60 anni ti devi fare o se ti condannano all'ergastolo, non lamentarti dovevi pensarci prima! Ed è inutile che le famiglie negano l'evidenza o accusano la vittima! Ma lo volete che siamo nel ventunesimo secolo ?! NON SAREMO MAI PIÙ COMPLICI!!!!)
Detto ciò capirete che non sono d'accordo con le parole del parroco: le donne sono le responsabili del femminicidio. Non bisogna mai generalizzare, mai appoggiare la violenza..in questo mondo che ormai si sta involvendo..

 

In Italia non ci sono leggi che tutelino le donne abbastanza sotto questo punto di vista. Spesso con la denuncia non si arriva da nessuna parte perché non ci sono prove effettive che incastrino lo stalker, colui che violenta o l'omicida e, visto che in passato sono state accusate e messe in prigione persone innocenti, ora si vuole evitare di sbagliare ancora. Questo però non è giusto perché la legge deve proteggere tutte le donne che subiscono soprusi....

 

Io so essere critica anche nei riguardi di me stessa tanto che non prendo mai posizioni nette perché so bene che per parlare di un fatto bisogna essere a conoscenza di tutte le versioni possibili altrimenti si finisce per essere condizionati. Ho a cuore questo argomento e volevo sapere cosa ne pensavate in proposito. Ci tengo a sottolineare che la parola femminicidio riguarda l'omicidio delle donne ma attenzione, si usa nei casi in cui l'uccisione avviene poiché l'uomo approfitta del fatto che ha una costituzione di natura piu forte rispetto alla donna, altrimenti si parla di normale omicidio. Per fare un esempio, se un uomo picchia la moglie, la strangola o ne abusa carnalmente io non penso che per lei sia così facile difendersi. E allora si che entra in ballo il femminicidio. Ad ogni modo il mio era un appello più generale. Invito ognuno a riflettere prima di compiere una qualsiasi azione violenta soprattutto quando la vittima non è in grado di difendersi. Tutti abbiamo il diritto di vivere serenamente e vi assicuro, parlo da donna, che dopo un abuso (soprattutto sessuale) è davvero difficile dimenticare e farsi una vita nuova perché il terrore e la paura che possa succedere ancora invadono la mente e l'anima fino al resto dei nostri giorni.

 

25 Giugno : il gruppo "Quelle come noi" festeggia Milena

Ecco i suoi ringraziamenti :

...e domani son 40anni...dicono che il bilancio si fa sempre alla fine ma in questo momento mi sento di ringraziare chi mi è stato vicino nei miei anni più bui e difficili.

Ringrazio il mio angelo,Tiziana Panella,mi ha accolto come una persona smarrita,confusa e insieme siamo riuscite a costruire tanto.

Ringrazio Paola Bianco,Roberta Quarta e Vittoria D'amico,donne straordinarie pronte a sostenermi anche nelle mie imprese più ardue (vi amo alla follia!).

Ringrazio il collettivo femminista maistarezitte,in particolar modo Daniela Buscicchio,Letizia Pacifico,Tiziana Cordella e Tiziana Calò (♥).

Ringrazio l'associazione " io donna " per l'opportunità data e la fiducia che ha riposto in me.

Ringrazio i miei amici d'infanzia, gli amici dell'appia verde (grazie Paolo Barraco per la straordinaria idea!), ritrovarli per me è stata una gioia immensa,con alcuni di loro avevo perso i contatti con altri invece c'è sempre un legame indissolubile (Daniela Sportelli ti voglio un infinito bene ♥ ).

Ringrazio i miei amici "virtuali", anche se di virtuale hanno ben poco.

Donne e uomini eccezionali, straordinari che come me trovano sempre il coraggio di non mollare e non arrendersi.

Ringrazio il mio grande tesoro,Veronica Picazzo,la mia cucciola,Anna Scardina,Claudia Varriano,Giusi Esse,Giustina Assanti,Giorgia Grimaldi Rubino,Giulia Vozza.

Ringrazio Antonio Quaresima per la pazienza avuta nei miei confronti,Andre Dejavu Breton (mai dire mai!), Yousef Salman, compagno di lotta per un mondo migliore!

Ringrazio tutti e mi scuso se ho dimenticato qualcuno...ringrazio le varie associazioni che sostengono le donne nella loro battaglia quotidiana contro ogni forma di violenza...grazie di ♥

Milena

 

  • Un confronto sul problema "Giustizia"
     
    F. farsi giustizia da soli a volte sarebbe la via giusta, specialmente quando urli il tuo dolore e nessuno ti ascolta.
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    Claudia Mehler E invece no, capisco la rabbia, ma non bisogna permettere a questi individui di toglierci l'umanità e precipitarci nella loro barbarie... bisogna combattere per cambiare le cose, pretendere daqllo stato che le tecniche procedurali siano adeguate ai reati che si prefiggono di perseguire, pretendere che gli inquirenti, i giudici e i consulenti coinvolti abbiano le competenze necessarie, smascherare a parole chi con la propria indifferenza, la paura e la viltà si è reso complice... soprattutto abdicando al ruolo primario di ogni adulto che è di protezione nei confronti dei bambini... Non è facile, ma bisogna educare la gente... o almeno provarci... E continuare a denunciare...
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    F. C'e' anche un altro problema, non tutti i genitori dei bambini " offesi" sanno muoversi dentro questo groviglio che e' la giustizia, vuoi per indole, vuoi perché non sono culturalmente preparati a cose tanto difficili anche da capire.E vuoi perché non dispongono di mezzi per pagare avvocati, psicologi ecc...e allora questi bambini dovranno soffrire a vita?
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    F. smascherare a parole chi con la propria indifferenza, la paura e la viltà si è reso complice ...tu scrivi, ma ce ne sono a milioni di queste persone, ed come sanno difendersi quando si sentono chiamate in causa, e' come fare a testate con il muro-
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    Claudia Mehler E' vero, ce ne sono a milioni di queste persone... e posso dirti pure che sono la maggioranza... e che per quanto incredibile possa apparire, è la verità. Sono la maggioranza. E' un problema culturale, per cominciare, si colpevolizza la vittima. Poi c'è un'altra componente: ci si difende dalla sofferenza altrui, dall'idea stessa che queste cose possano accadere con tale frequenza, per restare avvolti nell'illusione che il mondo sia come lo vogliamo... e allora basta dirsi: "chi lo sa, come si fa a essere sicuri, è un bambino che parla..." e così ci sente anche a posto con la coscienza. Ma se il bambino è stato preciso, puntuale, rigoroso, univoco, allora si dice che la madre, o i genitori, lo hanno suggestionato, e i suoi problemi nascono proprio dalle "fissazioni" della famiglia... E' vero, è terribile, essere testimoni del danno al proprio bambino, e venire a propria volta "giudicati" e accusati... Ma contro i colpevoli e i loro complici, più o meno consapevoli, non si può far altro che usare le parole delle vittime, denunciare perchè le cose cambino...

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    F. Se poi chi fa violenza ( io intendo anche quella psicologica, che e' distruttiva e non provabile) e' una persona "che non si puo' toccare", allora si che ci si sente smarriti, impotenti, disperati!!!!
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    Claudia Mehler però ecco che anche qui, parlarsi, ritrovarsi, forse rende un po' meno disperati... poter raccontare cosa si è subito...

 

Quelle come noi : vittime o non vittime?

"E poi, io parlo per me, anche se non sono una vittima "diretta", io mi considero una testimone consapevole e lesa ogni qual volta sente tutte quelle brutte notizie. Anche questo vuol dire essere vittima. Ascoltare che una donna su tre viene violentata almeno una volta durante la sua vita, non è forse essere vittima? Sapere che chiamavano "puttana" una ragazzina di 13 anni quando veniva stuprata ogni santo giorno e continuare a provare rancore nei suoi confronti solo perché aveva denunciato il branco, non vuol dire essere vittima?... O venire a conoscenza che una venticinquenne si è suicidata perché non riusciva più a sopportare che le avessero spezzato la gioventù, non è forse essere vittima? O ancora sentirsi impotente davanti a tutti gli omicidi che avvengono giorno dopo giorno per mano violenta, non è forse essere vittima? 
Questa parola ha un significato molto ampio...Ogni volta che ascolto queste notizie mi sento ferita come donna, mi sento una vittima!" 

Giulia V.

 

La violenza

"Come può l'uomo generare tanta violenza, tanta sofferenza, tanta atrocità!

E come si può rimanere indifferenti a tutto questo!

E' giunto il tempo di dire BASTA a tutto questo, non possiamo permettere che ci siano simili reati impuniti e donne ferite per sempre non solo nel corpo,

ma nella mente, nella loro parte più segreta del loro cuore."

Castelvetrano Snoq

 

Festa delle Donne

"Vorrei scrivere qualcosa di mio stavolta, non amo le frasi fatte o i link copiati. Sarò egocentrica, incapace, ridicola ma almeno non scontata e questo mi rende orgogliosa. Oggi è la mia festa è ho il diritto di decidere io come comportarmi e se non verrò compresa, poco mi importa. Non sono venuta al mondo per accettare passivamente la realtà che mi circonda ma per cambiarla e migliorarla. Purtroppo milioni di donne subiscono violenze nel mondo e spesso lo si da come una cosa "normale", una cosa a cui ormai è impossibile porre rimedio un po' come la povertà. SONO STANCA DI TUTTO QUESTO!
Sono stanca di vivere in una società stereotipata, falsa, ipocrita. Sono stanca di avere come rappresentati dello stati degli uomini fannulloni, incapaci, imbroglioni, che non fanno altro che i propri interessi. Sono stanca di sentire il telegiornale con morti e morti e morti.... Sono stanca della gente maleducata che quando passi non ti degna di un "buongiorno". Sono stanca delle barriere che ci dividono, di tipo sociale, economico, culturale, che intralciano la nostra strada e ci impediscono di volerci bene. Sono stanca della crisi ma non quella economica con i prezzi che salgono e gli stipendi che si restringono: quella passerà! Sono stanca invece della crisi che ci rende davvero tristi e che ci impedisce di provare sentimenti! Sono stanca di questo schermo e di questo computer su cui continuo a scrivere perché vorrei abbracciarti forte, a te che stai leggendo, per farti capire quanto ti sono vicina! Sono stanca di lamentarmi...

Ora uscirò, canterò, ballerò insieme a tutte le donne che lottano contro la violenza. Denuncerò chi mi ferirà per rispetto nei confronti di me stessa. Aprirò un dibattito con i miei amici sulla politica e andremo tutti insieme a protestare contro il governo che siamo costretti a subire. Saluterò la signora antipatica del mio palazzo senza aspettarmi nulla in cambio. Sorriderò tutti i giorni. Amerò chi mi disprezza e mi avvicinerò ai meno fortunati. Sbatterò la porta di casa e correrò per chilometri e chilometri per arrivare davanti a casa tua e urlare quanto TI VOGLIO BENE. ♥

VOLERE = POTERE ---> NON DIMENTICARLO MAI!!!

BUONA FESTA A TUTTE, PICCOLE E GRANDI DONNE ♥"

 

Giulia V.

 

 

 

PERCHE' LE PERSONE GRIDANO? 

Voi sapete perché si grida contro un'altra persona quando si è arrabbiati? 

Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. 
Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l'uno con l'altro. D'altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano solamente sussurrano. E quando l'amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E' questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano. 

Infine il pensatore concluse dicendo: "Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare"

Gandhi

(contributo di Angiola P.)

 

Femminicidio

Ogni volta che scriviamo di un uomo che non ha retto alla separazione, i cui nervi hanno ceduto all'idea di non poter star più con quella donna e quindi l'ha ammazzata, compiamo a nostra volta un crimine: spostiamo la responsabilitàdal carnefice alla vittima. L'azione è il coltello, la corda, la pistola. È lui che ammazza, non lei che se ne va.

Claudia V.

 
Giornata delle Donne
 
"Sarà la festa della donna quando non ci saranno più donne uccise, picchiate, sfigurate, perseguitate, molestate da qualcuno che dice di amarle...ogni giorno è la festa delle donne e degli uomini che fanno valere i veri valori...."

 

Anna S.


Essere una persona sensibile vuol dire percepire un tono di voce distante durante una telefonata, riconoscere l'ansia, la paura e la tristezza nella faccia degli altri. Essere sensibile vuol dire fare caso a tutto, e con "tutto" intendo veramente qualsiasi cosa: un fiore sconfitto dal vento, un cane solo, un colore diverso del cielo, un sorriso più sentito, una parola colorata in mezzo a tante parole anonime. Essere sensibili vuol dire vivere dieci, cento, mille vite ogni giorno. Quando sei sensibile non puoi fregartene, farti gli affari tuoi, lasciar perdere. Chi è sensibile, se sa di aver ferito qualcuno si tortura per ore ed ore pensando alla sensazione che gli ha fatto provare. Chi è sensibile dura una fatica immensa. Si dovrebbe aver cura di chi è sensibile, potrebbe morire per una carezza in meno.

- Susanna Casciani


Storia del progetto

Siamo un gruppo di donne e di ragazze che credono negli stessi valori.

Ci siamo conosciute per caso 


 

A tutte le donne che ogni giorno urlano in silenzio,

a quelle che non possono vivere la propria femminilità,

alle donne che dedicano la loro vita alla famiglia e alla cura degli altri,

alle donne intrappolate dai preconcetti e dalle ipocrisie,

alle donne che sanno mutare le loro lacrime in danza,

alle donne che sanno essere luce nell’oscurità,

alle donne paladine di giustizia e pace,

alle donne che con il loro entusiasmo vogliono svegliare l’alba,

alle donne che non si arrendono e plasmano i loro sogni,

alle donne che con il loro saggio impegno quotidiano

rendono straordinario il domani…

per tutte loro momenti

colorati di polvere di stelle…

sentieri profumati di petali di rosa.

Anna S.


Ogni ruga sui nostri volti

è una storia vissuta con coraggio,

orgoglio, sorriso,

pianto, amore.

Sono come le parole

d'un libro aperto

sfogliato dal tempo

davanti agli occhi del mondo.

(Alda Merini)



 

Noi Donne siamo

esseri imperfetti

con diecimila debolezze.

Siamo vulnerabili

ed incostanti.

Siamo fragili

ed insicure,

tutte prese

da mille paure.

Siamo vanitose,

siamo permalose.

Siamo...

siamo...

...appunto però ci siamo.

Quando qualcuno

ha bisogno di noi,

noi ci siamo.

 

Daniela M.


 

Quelle come noi

si battono e lottano

per non diventare vittime

e se lo sono,

si battono per ribellarsi

ai soprusi,

alle ingiustizie..

Quelle come noi

sono forti,

quelle come noi...

sono donne!

Lea e Basta


Contatti

Quelle come noi

veronica.picazzo@hotmail.it

 

Serve che gli uomini vengano educati al rispetto ed alla gestione delle proprie emozioni, violenza ed aggressività...

è un impotente un uomo che non sa controllarsi e tenersi in consapevolezza e meditazione.

Marianna Vasile


 

 Quelle come noi

che abbiamo gli stessi problemi;

quelle come noi

che lottiamo per chi

è come noi

e ha certi problemi

perchè è come noi.

Siamo riuscite a farci capire?

 


 

Le persone temprate dalla sofferenza

hanno affinato una sensibilità speciale.

Sanno essere dolci e non sdolcinate,

sanno essere dure senza far male,

sanno dosare la rabbia distinguendola dall’odio,

sanno il significato del silenzio,

sanno distinguere l’essenziale dal superfluo,

conoscono il peso delle lacrime

e il valore di un brivido

e soprattutto sanno che

nulla ti è dovuto

e ciò che hai puoi sempre perderlo.

Sono persone così fiere delle proprie cicatrici

da potersi permettere di fare a meno di qualsiasi maschera.. .

libere di essere vulnerabili,

di provare emozioni

e soprattutto libere di correre il rischio di essere felici... 

Di "Semplicemente Patty"