"Viva la pace, viva Lisistrata, viva le donne!"

Aristofane lo scrisse alla fine del 400 o all’inizio del 300 avanti Cristo ma oggi più che mai può fornire spunti di riflessione pur col suo linguaggio irriverente e ironico. «Lisistrata» è un classico del teatro greco che va in scena stasera all’Alessandrino di via Verdi  (ore 21) proposto dalla Compagnia teatrale «Gli Stregatti», per la regia di Gianluca Ghnò, a scopo benefico: aiutare la Futura Infanzia Onlus a raccogliere fondi per i propri progetti legati all’infanzia tra i quali la costruzione di Casa Futura, una comunità terapeutica per minori affetti da malattie legate alla sfera neurologica. Ironica, spregiudicata, appassionata, solidale e sferzante, così pensata da Aristofane e così giunta a noi, Lisistrata è una donna disarmante e modello di lotta non violenta che affronta il problema della pace e delle donne, un’ipotesi di potere femminile che si realizza abolendo la proprietà privata e soprattutto sessuale. I tempi sono quelli tragici delle guerre del Pelopponeso tra lotte fratricide che segnano la rovina della civiltà greca. Lisistrata cerca di evitarla e chiama a raccolta le donne di Sparta e Atene per organizzare il più incredibile sciopero che la storia ricordi per costringere gli uomini a fare la pace: quello del sesso. Non è solo una rivoluzione pacifica ma la costruzione di un nuovo sistema dove la prima regola è la rinuncia alla violenza come via al dialogo.