LA TIMIDEZZA
La timidezza, fonte inesauribile di disgrazie nella vita pratica, è la causa diretta, anzi unica, di ogni ricchezza interiore.
Alla sua base c'è un forte senso di insicurezza, unito a una senibilità spiccata.
Il timido pensa che i comportamenti delle persone siano sempre una reazione alle proprie parole e azioni, anche quando sono un riflesso del loro stato d'animo e del loro carattere. Egli ha una natura tendenzialmente introversa, il che non vuol dire che sia chiuso, noioso e taciturno, ma solo che ha una sensibilità molto spiccata, un mondo interiore ricco, buone capacità di osservazione, di analisi, una forte empatia.
I suoi presunti difetti altro non sono che un'insieme di qualità che vanno controcorrente all'immagine e ai valori prevalenti nella società odierna, fatta di aggressività e di apparenza.
Timido vuol dire riservato, sensibile, discreto, attento agli altri, rispettoso della privacy, capace di ascoltare, ma anche caldo, affettivo...
Chi è timido vorrebbe piacere a tutti in ogni occasione, risultare sempre brillante, suscitare ammirazione, favore, simpatia..... ma questo non succede neanche ai personagi più popolari....
Il timido deve ricordare questo "Chiedere può essere la vergogna di un minuto, ma non chiedere può essere il rimpianto di una vita intera...."
Maria Grazia Tumminello
di: Federico Bardossi Stefanelli