Teresa Buonocore e il blog contro la pedofilia

15.09.2013 21:57

Oggi il blog è dedicato interamente a questa donna, Teresa Buonocore.
Poiché dopo che gli inquirenti hanno abbandonato la pista della camorra, oggi pare sempre più plausibile che ad ucciderla, alcuni giorni fa, siano stati i parenti di Enrico Perillo, l’uomo che ha abusato della figlia di Teresa (e di una amichetta della bambina) e per questo sta scontando nel carcere di Modena una condanna a 15 anni di reclusione.
Credo sia questo il primo caso in Italia (e tra i pochi nel mondo) in cui i parenti hanno “vendicato” il proprio familiare: pedofilo!
Solitamente si limitano ad infangare, attaccare le vittime e chi le difende, regalandosi l’illusione di non avere un mostro in casa, ma comportandosi paradossalmente da mostri pure loro. Tornado al caso pare dalle ultimimissime agenzi ebattute pochi minuti fa, che  l’abbiano fatto più che per l’onta di avere un pedofilo in casa, per non pagare il risarcimento alle vittime (vedasi il post “effetti collaterali” di qualche giorno fa!) . Comunque sia, oggi  il blog è dedicato ad una madre che ha difeso, in un tessuto sociale “non facile” la propria figlia.
Di mamme come lei nei giorni scorsi ne ho incontrate decine. Ho visto la loro forza. Il loro coraggio. Il loro dolore.
Ecco perché qua oggi apriamo con Teresa. E mandiamo un messaggio alla sua bambina, oggi cresciuta.
Di non provare alcun senso di colpa e pur nel grande dolore che l’avrà colpita, di continuare a ricordarsi di aver fatto la cosa giusta. E come lei, sua madre.
La notizia di Teresa arriva nei giorni in cui le agenzie, furtivamente, hanno battuto un’altra notizia. Meno rara della precedente. Sia in Italia che all’estero. Spesso dettata più che dalla rabbia, enorme, che travolge i genitori, da quel senso di insicurezza, di mancanza della certezza di una pena, nella naturale divisione di un mondo tra buoni e cattivi, dove i buoni vengono supportati ed i cattivi puniti.
Questa la notizia dicevo:
“Stuprò nipote, il figlio lo uccide e ne brucia il corpo”.
Un uomo di 44 anni ha ucciso l’anziano padre che era stato condannato a 6 anni per aver abusato una nipote. Il corpo poi è stato bruciato in un vecchio serbatoio di eternit e lì lasciato per 12 ore.”
Risposte così a questo dramma, ci riportano all’età della pietra. O al più selvaggio Far West…..

 

 

—————

Indietro


Contatti

Quelle come noi

veronica.picazzo@hotmail.it

 

Serve che gli uomini vengano educati al rispetto ed alla gestione delle proprie emozioni, violenza ed aggressività...

è un impotente un uomo che non sa controllarsi e tenersi in consapevolezza e meditazione.

Marianna Vasile