Report seminario 21 novembre, collettivo "Mai stare zitte Brindisi"

01.12.2013 22:20

Percorsi maschili su violenza di genere, sessismo, femminicidio

 
Di Letizia Pacifico, Domenica 1 dicembre 2013 alle ore 18.02

Daniela ha  aperto  ringraziando  tutti i soggetti che hanno permesso al collettivo di realizzare questo evento, a cominciare da Rifondazione Comunista  che ha messo la sua sede a disposizione del collettivo, a  Roberto Fusco e a Raffaella Argentieri che  si sono prodigati per la sala dove si è tenuto il seminario ,  a Stefano Ciccone dell’associazione maschile plurale che ha tenuto il seminario,  ad Alfonso Frassanito presidente dell’associazione " Io so Carmela" per la sua testimonianza .

 

 

 

 INTERVENTI   DANIELA del collettivo :

 

 

 Daniela ha spiegato che l'evento è nato dall’esigenza di confrontarsi  pubblicamente  su femminicidio, violenza di genere e sessismo sperando di mettere in scena il valore delle relazioni tra generi diversi. Ha  rimarcato  che il  collettivo mette al centro dell’indagine e della riflessione di noi donne la nostra storia muovendo dai problemi che le contingenze politiche e sociali del tempo presente propongono. L'obiettivo fondamentale è   restituire alle esistenze individuali un senso nuovo del legame sociale .

 

Daniela si  è anche soffermata sul termine patriarcato come quella struttura sociale e politica che interagisce con il capitalismo. Il patriarcato in questa prospettiva è la consapevole organizzazione dei lavoratori maschi per mantenere un privilegio relativo nel mercato del lavoro e all’interno della famiglia.

 

Il compito delle donne è dunque quello di mantenere l'equilibrio, dando stabilità alla struttura patriarcale della famiglia attraverso il lavoro domestico, la cura e l'educazione dei figli; secondo l'ideologia capitalistica esse sono 'non-lavoratori', e anche quando sono inserite nell'economia, la divisione sessuale del lavoro e della società non subisce alterazioni, dal momento che esse svolgono due lavori ad un salario inferiore rispetto a quello percepito da un uomo che ne svolge soltanto uno. In questo modo, capitalismo e patriarcato si combinano rinforzandosi l'uno con l'altro: mentre il patriarcato determina l'organizzazione gerarchico-sessuale della società in modo da attuare il controllo politico, il capitalismo lo sorregge.

 

Il femminismo lotta contro il patriarcato che da sempre ha attraversato la storia  e che oggi ovunque si intreccia al capitalismo, seguendone le caratteristiche economiche, le misure sociali, le ideologie, le politiche,  colonizzando corpi, vite , menti.

 

 Daniela presenta Stefano e Alfonso  in quanto rappresentanti di inediti  percorsi maschili che  vogliono ridefinire  un identità maschile plurale e che si  mettono in relazione  con il movimento delle donne  non parlano  delle donne e sulle donne , ma su temi e concetti che meritano il confronto e  che possano costruire una proficua collaborazione.

 

 

INTERVENTO  MILENA del Collettivo

 

 

IL COLLETTIVO è una forma di aggregazione libera ed autonoma nata nella consapevolezza che la violenza di genere è una tragedia sociale troppo spesso banalizzata e pubblicizzata per trarne consenso politico e non porvi rimedio effettivo.

 

Dopo aver spiegato il significato violenza di genere che comprende anche violenza su uomini e minori,  ha detto chi siamo  e cosa vogliamo: donne con storie di vita,percorsi e lotte differenti che condividono la pratica femminista della circolarità e del partire da se. Siamo un   collettivo in costruzione che ha aperto uno spazio politico di discussione e di confronto in cui ognuna di noi si senta a proprio agio. L' obbiettivo  è sperimentare partendo dall'autodeterminazione un agire politico che si basa sul reciproco riconoscimento in quanto soggetti portatori di bisogni e desideri che messi in relazione possono aprire nuovi orizzonti.

 

 IL collettivo non  ha un percorso separatista ma anzi lavora e ha voglia di collaborare con gli uomini che riconoscono la loro parzialità e s'interrogano su un'identità maschile imposta dal modello patriarcale e si mettono in relazione positiva con il movimento delle donne,  per questo si è voluto  fortemente questo evento.

 

  "mai stare zitte"  per ognuna di noi ha un significato diverso:

per MILENA  significa essere contro ogni forma di silenzio, non essere omertosi, denunciare sempre mai complici.

per  DANIELA  il femminismo non è mai stato azzittito.

per TIZIANA CORD è una ribellione pacifica.

per LETIZIA  è un ribellarsi alla storia che ci ha condannate al silenzio artistico,culturale e storico

per  MARIANNA significa dire scomode verita' che la societa' non è mai pronta ad accogliere  

per  MAURIZIA vuol dire solidarietà fra donne in continua evoluzione.

per  CLAUDIA  è un monito quotidiano per uscire insieme da situazioni di subalternità e impotenza

 

Ancora Milena sull'importanza dell' AUTODETERMINAZIONE:

 

 nell'immaginario collettivo siamo viste e saremmo viste sempre come delle principesse da salvare o da proteggere. Milena ha ricordato le orribili parole di Letta durante la conferenza stampa  sul decreto legge sul femminicidio: "abbiamo tutelato la parte debole della società".

 

Il collettivo mette in discussione il ruolo che  viene imposto fin da bambine e rivendica  il diritto alla libera e consapevole e autoderminata scelta.

 

L''autodeterminazione mette insieme libertà e responsabilità e la libertà si mette in relazione con il resto del mondo.siamo consapevoli che se sei autoderminata è più facile riconoscere l'oppressione e la violenza in qualunque forma si presenti.

 

Milena  ha spiegato cos'è il  SISTEMA PATRIARCALE  leggendo la poesia di una femminista spagnola che abbiamo  gia' pubblicato sulla nostro gruppo fb.

 

 

INTERVENTO  STEFANO CICCONE ass. maschileplurale Roma:

 

Stefano  ha spiegato un punto di vista nuovo, inedito  rispetto ad altri seminari con le stesse tematiche , il suo è  un percorso che a noi è sembrato del tutto simile a quello femminista:  si parte da se 'e ci  si mette in discussione.  Il genere maschile   s'interroga rispetto alla violenza, al sessismo, agli stereotipi di genere, alla cultura   e , in questo percorso  in cui vede la propria  parzialita,  critica duramente  la  struttura patriarcale  che stabilisce ruoli, norma le persone, agisce con violenza e sopraffazione a chi non si adegua. Stefano  ha descritto  il contesto attuale e spiega la falsa rappresentazione  del  maschio  Berlusconi come il nuovo  trasgressivo, invece rappresenta  quanto di piu' vecchio e misero ci possa essere. Ci parla del  nesso potere, dominio, denaro, ci parla di un educazione imposta che anche attraverso la pubblicita' oggi continua ad  educare  il genere maschile al potere  e il genere femminile alla disponibilita'

 

Riprendo qui un punto molto significativo:

 

L’originaria angoscia maschile, legata anche al fatto di avere un corpo che non può generare, è stata fonte di insicurezza e paura, e ha prodotto ansie di controllo del corpo altrui. Tracce di quell’angoscia le ritroviamo nella sessualità, pensata e vissuta, nella cultura del dominio maschile, come strumento di controllo delle donne e di negazione dei diversi orientamenti sessuali. Questo ha schiacciato la nostra sessualità nell’ansia della prestazione, della verifica di una virilità associata al dominio, e ha ristretto la nostra socialità nella percezione del corpo maschile come minaccia, oltre che nell’ansia omofoba.

 

Incontrare la libertà e l’autonomia femminile ci mette di fronte al nostro limite e alla nostra parzialità. Quest’esperienza, invece di essere motivo di frustrazione, può dare inizio alla ricerca di una relazione libera, di uno scambio sessuale e affettivo nella differenza. Si tratta, per noi, di seguire un’altra idea di felicità, liberando la nostra capacità di cura e il piacere dell’incontro, mettendoci in gioco fino in fondo nella relazione con l’altro/a.

 

 

 

 

 

INTERVENTO ALFONSO FRASSANITO ass. "IO SO' CARMELA" Taranto:

 

 

 

Alfonso presidente dell'Associazione "Io so Carmela", ci ha portato la sua testimonianza di padre colpito dal tragico suicidio della figlia Carmela a tredici anni  che dopo aver subito la violenza di alcuni uomini ha subito la violenza di un sistema sanitario e  giudiziario incapace di aiutare lei e la sua famiglia.  Ha raccontato la sua non rassegnazione e il  percorso difficile e doloroso che ha intrapreso per avere giustizia .  Ci ha parlato di   omerta', indifferenza,  ignoranza ,  di un sessismo violento, di una societa' ingiusta. Ci ha raccontato ancora  che è difficile sensibilizzare gli adulti, ma molto si puo'  e si deve fare con i  piu' giovani.

 

 

 

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