In ricordo di Teresa Buonocore

15.09.2013 21:52

20 Settembre 2010 – 20 Settembre 2013

 

Giornata in ricordo di Teresa Buonocore

 

"Chi è Teresa? È una mamma coraggio. Una mamma che ha dedicato la sua vita ai figli. E quando parlo di coraggio non penso solo a quello dimostrato nei momenti difficili, ma al coraggio quotidiano, quello di cercare un lavoro, di far studiare le sue bimbe, di dedicare la vita alla famiglia. Non so chi è stato, perché l'hanno ammazzata così. È qualcosa di troppo grande per me. Ma spero che la polizia prenda subito i responsabili, per Teresa e per il suo coraggio".

A parlare è Giovanna Castaldo, 73 anni. È la mamma di Teresa Buonocore. Giovanna è seduta in cucina, in un appartamento a Portici. "Mia figlia aveva sempre una smania: cercava lavoro. Noi viviamo grazie alla mia pensione, ma lei si dava un gran da fare per contribuire, perché sognava per loro un grande futuro. Erano il suo orgoglio". Le due bimbe, una di 13 anni e una di 10 non sono in casa. "Non abbiamo detto niente di quello che è successo - spiega Giovanna - ora bisogna proteggere loro. Teresa avrebbe voluto così". Ma le notizie corrono veloci. La nipote più piccola alle 16,30 chiama la nonna: "Nonna che è successo a mamma? Dimmi la verità. Mi ha telefonato una compagna di classe, mi ha detto che l'hanno ammazzata, sparata. Non mi dire bugie". La nonna la tranquillizza, parla di un incidente grave. Le chiede di aspettare.

Giovanna non vuole parlare di quella denuncia contro un pedofilo condannato a 15 anni e della porta di casa data alle fiamme: "Ci penserà la polizia - ripete - io devo pensare alle bambine". "Ho salutato mia figlia stamattina - riprende -. È uscita di casa, dicendomi allegra: "Ciao mamma, ci vediamo a pranzo". Da una settimana aveva trovato un nuovo lavoro. Per 13 anni ha lavorato al porto, in una agenzia di servizi per il turismo, poi l'agenzia ha chiuso e Teresa è rimasta a casa. Ora, dopo un corso di tre settimane, aveva appena cominciato a lavorare in un Caf. Era così felice. Non aveva ancora preso lo stipendio e già pensava ai libri da comprare e ai vestiti da regalare alle piccine. Non aveva pensieri, paure o timori". Teresa, che aveva 51 anni, ma ne dimostrava 40, è ovunque in casa. Nelle foto abbracciata alle bimbe. Nella loro cameretta. Dormivano tutte insieme. Le due bimbe sul letto a castello e lei nel lettino. Intorno decine di Barbie e il computer di Teresa. Sul suo profilo di Facebook il penultimo link pubblicato ha un titolo che sembra un presagio, "Dite a tutto il mondo che ho paura di morire", con l'appello per Sakineh Mohammadi-Ashtiani, la donna iraniana a rischio di lapidazione.

È una famiglia di donne quella di Teresa. E lei era il centro. Riferimento per la mamma, anziana. Guida per le figlie. "Giovanna, quando Teresa era una bimba, è andata in Germania come emigrante - racconta un'amica di famiglia -. Loro due, insieme, hanno fatto anni di sacrifici per mettere da parte i soldi e comparsi una casa. E i sacrifici continuavano ogni giorno". Quattro donne legate l'una all'altra: Teresa, Giovanna e le due bimbe, nate dal secondo matrimonio di Teresa, con un uomo che vive all'estero. La sua giornata cominciava alle sette. Preparava le figlie per andare a scuola. Andava a lavorare. Tornava per pranzo e aiutava le piccole a studiare. La sera al cinema con le amiche o in casa con le bimbe. "Teresa si preoccupava sempre di chi aveva meno di noi. Trovava sempre qualcuno da aiutare. E se vedeva un'ingiustizia non si tirava indietro. Combatteva. Ecco, se dovessi cercare un motivo per cui mia figlia è stata ammazzata è la sua generosità. Il suo amore per la vita", spiega Giovanna.

In casa, però, non ci sono solo donne. Ci sono anche Antonio Esposito, ex marito di Teresa e Enzo. Teresa dal primo matrimonio aveva avuto due maschi, Ciro il più piccolo, 32 anni, ed Enzo, 34 anni. "Ho visto Teresa sabato. Andavo di fretta e non l'ho salutata per bene - racconta Antonio, facendosene una colpa -. Abbiamo divorziato 28 anni fa, ma siamo rimasti sempre una famiglia, perché quando vuoi bene a una persona non puoi non continuare ad amarla e ad aiutarla, soprattutto se è una donna come Teresa". Enzo, il figlio: "Io non vivevo con mia madre, ma lei mi ha insegnato l'amore per la vita e la passione per il lavoro. Ora aspetto solo che la polizia arresti i responsabili di una madre splendida e di una donna eccezionale".

 

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