25 novembre : un giorno per riflettere, trecentosessantacinque per agire

02.12.2012 21:32

 

Il 25 Novembre viene celebrata la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza maschile sulle donne. Questa data e' stata scelta dall'ONU nel Gennaio del 1999 per ricordare le sorelle Mirabal che, nel 1960, vennero torturate, violentate e infine uccise per aver cercato di sovvertire il potere del dittatore della Repubblica Dominicana. Si può dire che dall'uccisione delle sorelle Mirabal sia nato il primo germoglio di quella che oggi e' la lotta al femminicidio, parola creata recentemente per indicare l'omicidio di una donna in quanto tale. Il femminicidio si configura come il reato più grave riguardante le donne,ma molte altre tipologie di violenze sopravvivono ai giorni d'oggi. Sono 14 milioni le vittime di femminicidio solo nella nostra penisola ; 120 sono state uccise quest'anno. Di queste donne, 7 su 10 avevano già fatto una prima denuncia per maltrattamenti. Denunce che evidentemente non sono state prese in considerazione. Dai dati dell'Istat si evince che una donna su tre ha subito una violenza almeno una volta nella sua vita.

Si stima che ogni giorno sette donne denuncino alle forze dell'ordine un abuso. Queste ultime costituiscono solo il 4% delle vittime, mentre il restante 96% decide di non intraprendere la via giuridica per paura, per vergogna, per copertura dell'aggressore che nel 20,2% dei casi e' il marito o convivente. La violenza ha molto spesso le chiavi di casa. Infatti, gli abusi avvenuti tra le pareti domestiche sono i più numerosi e anche i più taciuti. Le molestie dette “ di strada” sono relativamente rare : l'aguzzino e' uno sconosciuto solo nel 3'5% dei casi, e' un amico il 23,8%, un fidanzato nel 17,4%, un conoscente nel 12,3%. L'8,6% delle aggressioni avviene in un luogo pubblico, nel 10% dei casi nell'abitazione del molestatore, il 25,4% avviene in auto, il 31,2% in casa della vittima. Molestie,minacce,botte,rapporti sessuali indesiderati e umilianti lasciano segni profondi nel corpo e nella mente di queste persone. Le donne colpite da queste problematiche perdono completamente l'autostima e la fiducia in loro stesse, non riescono più a vivere se non accompagnate da un'ossessiva paura, magari ben mascherata o latente, ma sempre pronta a riemergere anche a distanza di anni. La violenza sulle donne e' un problema sanitario pubblico perché,conseguentemente al trauma dell'abuso, possono svilupparsi disturbi alimentari, problemi psicologici altamente invalidanti, abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti e nei casi più gravi, il suicidio. Negli ultimi anni, le donne hanno preso coscienza di loro stesse e sono riuscite a portare il fenomeno alla luce. Sono molte le associazioni e le iniziative atte alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica e sembra che finalmente qualcosa si stia muovendo. Perlomeno,si e' capito che la violenza non si sconfigge se non con l'educazione. Persino in televisione parecchi trasmissioni trattano dell'argomento,nonostante a volte succeda che accolgano dettagli troppo macabri,distogliendo lo sguardo dalla tematica per fare spettacolo. Pochi giorni fa,la partita Italia Vs Francia e' stata dedicata a Carmela, l'ultima vittima di femminicidio, e in generale a tutte le donne colpite nella loro dignità. E' necessario che le donne innanzitutto riconoscano la violenza e non la giustifichino mai,che ne parlino e infine che denuncino sempre i loro aggressori, senza perdere mai la speranza nella giustizia, perché' solo cosi' si può' porre fine a queste stragi. Inoltre, e' importante sottolineare che anche gli uomini hanno una parte attiva nella lotta alla violenza. Innanzitutto, non devono vergognarsi di parlarne. In secondo luogo, e' indispensabile che riflettano sul loro modo di concepire i rapporti con le donne, facendo molta attenzione perché' anche un gesto apparentemente innocuo, può' essere portatore di violenza. Il messaggio di speranza e' che l'uomo possa camminare sempre più' spesso al fianco della donna per contrastare insieme la violenza, lasciando da parte le idee di possesso e di vecchiume. Solo cosi' sarà possibile inaugurare una nuova epoca di comprensione,di rispetto e di parità' nei rapporti fra i due generi.

 

www.youblisher.com/p/514770-Impluvium-Dicembre-2012/

  

 

 

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Serve che gli uomini vengano educati al rispetto ed alla gestione delle proprie emozioni, violenza ed aggressività...

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Marianna Vasile