ONE BILLION RISING: il monologo da leggere nelle piazze

07.02.2013 21:05

RISING: L'INSURREZIONE 
(Il nuovo monologo scritto per One Billion Rising da Eve Ensler autrice de “I monologhi della vagina”)

Scritto a Kerala per le donne indiane che ci mostrano la strada
Potrebbe succedere ovunque
E così è stato
Mexico City
Manila
Mumbai
Manhattan
Uomini notturni
In attesa
Come lupi
Che sbavano
Per la preda
Dietro
Quell’unica porta vagamente verniciata
pagando niente
Due dollari
o euro
o rupie
o pesos
Per possederla
Entrare in lei
Mangiarla
Divorarla
E gettare via le sue ossa.
Potrebbe succedere ovunque
E così è stato
Una monaca buddista su un autobus
Che cercava di rimanere all'asciutto per la notte
Un leader donna che si opponeva
al governo repressivo
Una giovane donna in viaggio con il suo ragazzo
Una ha perso la voce
L’altra il suo seguito
L’ultima la sua vita
Potrebbe succedere ovunque e così è stato
Croci rosa di legno
Una catasta di pietre
Rossi garofani appassiti
Sedie vuote in una piazza
Nastri che volano nel vento afoso
Chiedo ad Anna a Nighat a Kamla a Monique a Tanisha a Emily
Perché Perché
Porque Eran Mujeres
Parce qu'elles étaient des femmes
Because they were women
Perché erano donne
Potrebbe succedere ovunque
E così è stato
Dove una donna è stata licenziata per essere troppo bella
Una è stata multata per aver bevuto dopo essere stata violentata
Ad una è stata fatta una seria offerta di matrimonio dal suo violentatore
Le fu detto che era legittimo e non un'imposizione.
Potrebbe succedere ovunque
Fanno queste cose
Quando le ragazze vanno a far legna
Entrano nell’auto di un uomo solo
Bevono un po’ troppo alla festa universitaria
E si svegliano con le dita dello zio dentro
Scappano da machete e pistole urlanti
Prese all’alba
Fucilate per aver imparato l’alfabeto
Lapidate per essersi innamorate
Bruciate per aver predetto il futuro
Sono stanca
Di catalogare questi orrori
Dati Pornografici
2 milioni di donne violentate e torturate
1 donna su 3
Una donna violentata ogni minuto
Ogni secondo
Una su due
Una su cinque
Lo stesso
Una
Una
Una
Sono stanca di contare
E ricontare
È il momento di raccontare una storia nuova
C'è bisogno della nostra storia
C'è bisogno che sia atroce e inaspettata
che ad un certo punto faccia perdere il controllo
che sia sensuale e venga dai nostri fianchi
e dai nostri piedi
C'è bisogno che sia arrabbiata e che sia spaventosa come sanno essere spaventose le tempeste
Una storia che non debba chiedere permesso
che non abbia bisogno di permessi o di uffici appositi
O di creare reddito
Non sarà registrata o comprata o venduta
O contata
Deve solo accadere
Non si tratta d’inventare
Ma di ricordare
Sepolta sotto le foglie di traumi e sofferenze
Sotto il fiume di
sperma e squallore
Vagine e labbra
Strappate ed estratte
Rubate
Miniere di corpi
Corpi scavati
Adesso non si tratta di chiedere
O di aspettare
Si tratta di insorgere.
Solleva il tuo braccio sorella e fratello
Solleva il tuo unico braccio
Miliardi
Il tuo unico cuore
Il tuo sarà uno dei nostri.
Una volta avevo paura dell’amore
Faceva troppo male
Ciò che non è mai successo
Ciò che è stato strappato via
Lo stupro
La ferita
E l’amore
Pensavo
fosse il sale
Ma sbagliavo
Sbagliavo
Attraversa il fuoco.
Solleva il tuo braccio
Solleva il tuo uno
Miliardi
Uno
Uno
Uno
che insorge
che si ribella
che si rialza

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